Svelato l'enigma del Triangolo delle Bermuda
Mistero risolto o solo un'altra teoria?

 

Il Triangolo delle Bermuda

Grazie ad una ricerca della Naval Postgraduate School di Monterey pubblicata sull'American Journal of Physics, arriva l’ennesima teoria che potrebbe risolvere, una volta per tutte, il mistero tra i misteri: l’enigma del triangolo delle Bermuda. Secondo l’equipe americana, coordinata da Bruce Denaro, infatti, sarebbero delle bolle di gas metano le principali responsabili degli affondamenti misteriosi nel triangolo delle Bermuda.

Chiamato Triangolo maledetto o anche Limbo dei dispersi, il triangolo delle Bermuda ha sempre creato attorno a sé storie, miti e leggende di ogni genere. Si tratta di un’area geografica di circa 3.900.000 kmq nel mar dei Carabi, compresa fra le isole Bermude, Puerto Rico e la Florida, un’area divenuta famosa per le circa 70 scomparse misteriose (una cinquantina di navi e una ventina di aerei) che si sono verificate dalla metà dell’Ottocento ad oggi.

L’ambiguità che caratterizzava le sparizioni (non è mai stato ritrovato nessun relitto) ha sempre affascinato studiosi e scienziati che hanno cercato di spiegare gli strani fenomeni in ogni modo possibile: ipotesi più o meno strampalate che non davano altro effetto se non quello di aumentare il fascino del Triangolo maledetto nell’immaginario collettivo. Raggi mortali provenienti da Atlantide, rapimenti da parte di Ufo, le forti correnti del Golfo del Messico, o le abissali profondità marine: ogni motivo era valido per costruire una teoria.

Secondo l’equipe americana, le bolle di metano, create dai giacimenti sul fondo del mare, sarebbero in grado di risalire velocemente verso la superficie dell’acqua con una forza tale che, colpendo le navi di passaggio, ne comprometterebbero la galleggiabilità, arrivando in alcuni casi fino ad affondarle.

Si tratta di semplici leggi della fisica, conosciute fin dai tempi dei tempi, che dimostrano come per galleggiare, un oggetto deve avere una densità minore rispetto a quella dell’acqua. Così, se all'acqua vengono aggiunte bolle di gas in quantità tale da diminuirne la densità, l'oggetto invece di galleggiare finisce per andare a fondo.

Nonostante i dubbi iniziali, Denaro e soci hanno continuato gli esperimenti che hanno dimostrato come, in mare aperto, una scarica di bolle rilasciata dai giacimenti di metano - un fenomeno abbastanza comune - potrebbe prima inclinare e poi far affondare una nave anche molto grande. Insomma, se la teoria fosse esatta sarebbe proprio il caso di dire che il mistero delle Bermuda è finito in una bolla di metano, anche se rimarrebbe, ancora, da spiegare la scomparsa dei circa venti aerei.

 

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